Le Streghe

“Le Streghe”, da un certo punto di vista, è LA canzone romana per eccellenza. Certo è che stiamo parlando del primo brano ad avere trionfato al celebre Concorso Canoro di San Giovanni (VE NE PARLO QUI). Un brano scritto da Nino Ilari ed Alipio Calzelli nel 1891, che mise in musica credenze più che note al popolo romano. Infatti la festa dedicata al Santo patrono della nostra città, datata 24 giugno, è anche nota come la “Notte delle Streghe”. Una notte durante la quale, secondo tradizione, megere e fattucchiere giravano per le strade a caccia di anime.

LA STORIA DELLA NOTTE DELLE STREGHE
La Storia ci insegna che San Giovanni Battista venne fatto decapitare da re Erode, per compiacere sua cognata Erodiade e la figlia Salomè. Ebbene, secondo la credenza capitolina, i fantasmi dei carnefici del santo patrono sarebbero stati condannati a vagare per il mondo in eterno. Per questo, proprio in occasione delle ricorrenze legate alla sua natività, gli spiriti chiamerebbero a sé le streghe nella zona del Laterano.

La scelta di aggregarsi in piazza, di accendere le torce e fare festa assieme nasce proprio dal desiderio di contrastare queste entità sovrannaturali, esorcizzando la paura della morte. Pensate che addirittura il menù della festa si lega a questo tipo di tradizione. Durante la notte di San Giovanni a Roma si mangiano le lumache, perché, secondo un antico adagio: “Tante lumache, tante corna per le streghe!”.

MIA MOGLIE È UNA STREGA?
“Le Streghe” di Ilari e Calzelli gioca su una suggestione che sarebbe stata poi ripresa tanto da Cinema e Televisione in tante occasioni diverse. Infatti gli autori hanno creato un vero e proprio parallelismo tra l’immagine classica della strega e quella di una ragazza deliziosa, capace di rubare il cuore di chi canta. Un paragone irriverente, che sfiora addirittura la blasfemia quando il protagonista chiede alla sua bella di farlo montare a cavallo della sua scopa per permettergli di volare assieme alla funzione.

Quando ho realizzato il video de “Le Streghe”, con Carlo Lizzani abbiamo provato a restituire tutte le sfaccettature del brano originale: una danza che alterna macabro e comico; una danza respingente e seduttiva al tempo stesso. Che dite, ci siamo riusciti? (GUARDA IL VIDEO).